Omocisteina: la molecola dimenticata che mette a rischio cuore, cervello e vasi
Il Dottor Luciano Lozio spiega perché l’omocisteina è un “killer silenzioso” e come tenerla sotto controllo con scelte quotidiane consapevoli
Per anni il colesterolo è stato al centro dell’attenzione medica come principale indicatore di rischio cardiovascolare. Oggi sappiamo che esiste un’altra molecola, meno conosciuta ma estremamente importante, che il Dottor Luciano Lozio definisce senza esitazione un “killer silenzioso”: l’omocisteina. Una sostanza naturale, prodotta dal nostro corpo, che in eccesso può diventare pericolosa per cuore, cervello e circolazione.
Che cos’è l’omocisteina?
L’omocisteina è un amminoacido solforato, derivato dalla metionina, che ha funzioni fisiologiche importanti: partecipa alla formazione della taurina, alla sintesi del glutatione (il più potente antiossidante del fegato) e ai processi di metilazione che regolano il DNA. Non è quindi un nemico da combattere, ma un metabolita naturale che diventa tossico quando i suoi livelli si alzano troppo.
Perché livelli alti sono pericolosi
Valori elevati di omocisteina danneggiano l’endotelio, riducono la produzione di ossido nitrico e aumentano l’aggregazione piastrinica. Il risultato è una maggiore tendenza alla formazione di coaguli, irrigidimento dei vasi, infiammazione cronica e, a lungo termine, un rischio più alto di eventi cardiovascolari come trombosi, infarto e ictus. Alcuni studi hanno dimostrato che l’omocisteina può essere addirittura più predittiva del colesterolo nel valutare lo stato di salute dei vasi.
Il ruolo della genetica
Alcune persone presentano varianti genetiche del gene MTHFR, che riducono l’efficienza dell’enzima responsabile della trasformazione dell’omocisteina. In questi casi il rischio di accumulo aumenta sensibilmente, con possibili conseguenze non solo cardiovascolari, ma anche neurologiche e riproduttive. Emicranie, aborti ricorrenti e fibromialgia sono condizioni che la ricerca ha collegato a questo difetto metabolico.
Farmaci e abitudini che peggiorano la situazione
Non è solo la genetica a influenzare i livelli di omocisteina. Farmaci di uso comune come gastroprotettori, metformina, anticoncezionali e fibrati possono alzarne i valori. A ciò si sommano fattori legati allo stile di vita moderno: fumo, consumo eccessivo di caffè, abuso di alcol, sedentarietà e obesità addominale. Un insieme di elementi che crea un terreno fertile per il suo aumento.
Valori e monitoraggio
Il dosaggio dell’omocisteina si effettua con un semplice prelievo. Sotto i 12 μmol/L i valori sono considerati normali, tra 12 e 16 rappresentano una soglia di attenzione, oltre i 30 il rischio cresce in modo significativo, e oltre i 100 si parla di condizione grave. Per una visione completa è utile affiancare anche il dosaggio di vitamina B12 e acido folico.
Il ruolo delle vitamine B
Per essere smaltita correttamente, l’omocisteina necessita di vitamine del gruppo B: B6, B9 (acido folico) e B12. Questi micronutrienti agiscono come cofattori e permettono di trasformare l’omocisteina in altre sostanze innocue. Una carenza di queste vitamine può favorirne l’accumulo. Nei soggetti con mutazioni genetiche può essere utile ricorrere a forme già attive, come metilfolato e metilcobalamina.
Alimentazione e microbiota
Le verdure a foglia verde, i legumi e i cereali integrali sono ricchi di folati naturali, utili per il metabolismo dell’omocisteina. Ma un ruolo fondamentale è giocato dal microbiota: un intestino sano facilita l’assorbimento delle vitamine e sostiene l’equilibrio metabolico. Al contrario, una disbiosi cronica riduce la disponibilità di nutrienti essenziali, peggiorando il quadro.
Conclusione
L’omocisteina è la grande dimenticata delle valutazioni cliniche, eppure è un fattore determinante per la salute cardiovascolare e neurologica. Conoscerla, misurarla e mantenerla nei giusti valori significa aggiungere un tassello fondamentale al proprio benessere globale. Come ricorda il Dottor Lozio, non è una molecola da demonizzare, ma da comprendere e tenere sotto controllo.
Supporto naturale al metabolismo dell’omocisteina
Alcuni integratori della linea Agape contengono vitamine e principi attivi utili al metabolismo dell’omocisteina. Consiglio di valutare col tuo medico di base l’assunzione o l’integrazione di Agape N.10 (Vitamine B6, B12, Folato attivo) e Agape N.88 (SAMe con Vitamina B6), che possono affiancare uno stile di vita sano e un’alimentazione bilanciata.
Le informazioni riportate hanno finalità divulgative e non sostituiscono il parere medico.